Carnevale di Jesi    
             
             
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Dolci Marchigiani per il Carnevale

SCROCCAFUSI (castagnole marchigiane)
Gli scroccafusi sono dei dolcetti tipici della tradizione marchigiana e molto probabilmente devono il loro nome al tipico rumore che fanno quando si mangiano. Gli scroccafusi sono diffusi in tutte le Marche e cambiano nome in base al luogo di provenienza, ad esempio in Arquata del Tronto vengono chiamati “stummeri“. Secondo la tradizione se un estraneo (o un futuro parente) entrava in cucina mentre la padrona di casa preparava gli scroccafusi, questi non sarebbero venuti bene. Per scongiurare questo pericolo c’era un rito propizatorio per cui si doveva sputare in terra tre volte e tracciare con la scarpa sul pavimento un segno portafortuna. Questi dolcetti si preparano per Carnevale e la ricetta prevede che la cottura avvenga in forno, ma c’è una variante in cui vengono fritti e poi serviti cosparsi di miele, sciroppo o alchermes.

CICERCHIATA
La cicerchiata è un dolce tipico italiano, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale per l'Abruzzo, le Marche ed il Molise, ma diffuso anche in Umbria e, tramite l'immigrazione interna da queste regioni, a Roma. In Abruzzo e nelle Marche, è anzi spesso legato alla ricorrenza del Carnevale. Il dolce è a base di pasta di farina, uova e, in alcuni varianti, burro o olio d'oliva, zucchero, liquore o succo di limone. Da questa si ricavano palline di circa un centimetro di diametro che vengono fritte nell'olio d'oliva o nello strutto. Scolate, vengono mescolate con miele bollente e disposte "a mucchio". Il miele raffreddandosi cementa le palline fra loro e dà solidità alla struttura. Come spesso avviene con i dolci tradizionali e antichi, esistono varianti che aggiungono ingredienti diversi alla ricetta base.

ZEPPOLE MARCHIGIANE
Il nome di zeppola (chiamata 'a zeppola o zéppele) si indica un dolce tipico della tradizione pasticcera italiana che è preparato con modalità leggermente diverse nelle varie regioni. In Italia meridionale è un dolce tipico della festa di San Giuseppe ed è perciò detta zeppola di San Giuseppe, in altre zone è invece un dolce carnevalesco. Le zeppole marchigiane hanno sempre forma di ciambella e non sono mai accompagnate da crema o da amarene. Insieme ad arancini, frappe, cicerchiata ecastagnole compongono il quintetto dei dolci carnevaleschi marchigiani. All'impasto spesso si aggiunge come aroma rum o anice (spesso presente nei dolci marchigiani) e la buccia di limone grattugiata.

ARANCINI DI CARNEVALE
Gli Arancini di Carnevale sono dei dolcetti tipici di Carnevale, che fa parte della tradizione marchigiana. Sono preparati tradizionalmente nelle case private nel periodo di carnevale, ed è possibile acquistarli nelle panetterie e nelle pasticcerie. Viene preparato facendo una sfoglia simile a quella usata per la pasta all'uovo, sulla quale si distribuisce succo e buccia di arancia grattugiata. Poi la sfoglia viene arrotolata e successivamente tagliata a fette, in modo da ottenere delle girelle. Le girelle vengono fritte e passate nel miele. Di questo dolce esiste una variante in cui la buccia d'arancia è sostituita da quella di limone. Recentemente si è diffusa l'usanza di cuocere gli arancini al forno, anziché friggerli.

TORTA DI CARNEVALE
È un dolce povero che, nonostante la gran quantità di miele, rimarrà poco dolce. Andrebbe cotto in una teglia di rame stagnato ma se si usa una teglia d'acciaio viene bene ugualmente. Per le dosi indicate, che danno una torta molto grossa, è indicato un diametro di 25-30 centimetri che favorisce l'asciugatura del composto durante la cottura.
La misticanza di cui si parla negli ingredienti naturalmente non è insalata ma la misticanza per dolci che si vende in drogheria.

FRAPPE (sfrappe)
Conosciute in tutta Italia sotto diversi nomi, le sfrappe sono il tipico dolce di carnevale, da tempo immemore parte della tradizione culinaria marchigiana. Preparate un impasto con la farina, le uova, l’olio, lo zucchero il mistrà e qualche goccia di limone. Aggiungete un pizzico di sale e lavorate la pasta fino ad ottenere un impasto simile a quello che si utilizza per la pasta all’uovo. Stendete una sfoglia sottile e dividetela a strette losanghe con l’ausilio di una rotella dentata. Mettete a scaldare dell’olio per friggere o dello strutto e friggetevi le losanghe. Fatele asciugare su della carta assorbente: spruzzatele quindi con qualche goccia di alchermes e spolverizzatele con lo zucchero a velo.
             
             
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