Carnevale di Jesi    
             
             
home chi siamo contatti     la città
             
             

MENGONE TORCICOLLI
Maschera del fermano

PROVENIENZA
Cerreto, frazione di Monte San Pietrangeli (FM)

 ANNI DELLA SUA COMPARSA
1816-1859

IDEATORE
Andrea Longino Cardinali

ORIGINE DEL NOME
Mengone, storpiatura di Domenicone, deriva forse dal Menego di Marco Aurelio Alvarotto, attore della compagnia del padovano Angelo Beolco, detto il Ruzzante, nel 1528, diede la sua prima commedia in prosa, ove ogni personaggio portava dialetto differente. Può anche darsi provenga dal Meneghino della Lena di Ludovico Ariosto.

ASPETTO FISICO
Mengone è grosso di testa,brutto, sbarbato, dalle folte ciglia setolose, con un nasone adunco, gli zigomi sporgenti, le orecchie ad ansa e certi tondi occhiacci di gatto, tra allucinati e grifagni.

ABITO
L’abito è uguale a quello del suo fratello umbro Bertoccio; è vestito alla foggia del contadino benestante del XVIII secolo. Egli porta di preferenza il cappello duro a cucuzzolo, cerchielli d’oro agli orecchi, ha una camicia dalle grandi risvolte, il corpetto rosso fiammante con bottoni di metallo, la giubba di panno scuro, calzoni corti, le scarpe nere con grosse fibbie "f"acciaio.

CARATTERE
Mengone non sa fare versi come il fratello Bertoccio, non sa “tirar di rima”, non conosce l’epigramma mordace insolente; in lui la furberia e l’ardire sono sopraffatti da certa semplicità e rusticità da bonaccione. Ci appare come semplice e astuto, sentenzioso ed accorto, suscettibile ma remissivo, ha talora una certa smorfia effimera e dimessamente burlevole, che pare si compiaccia attenuare la voce per blandirvi, per prodigarvi diminuitivi di familiare confidenza.
In dieci produzioni, il Cardinali di Mengone ha saputo fare un personaggio di spiccato rilievo comico, originale, divertente, con le vere caratteristiche della stirpe marchigiana, elevandolo dalla comune fittizia vita delle maschere, dal carattere indeterminato e generico. Lo ha trasportato così al valore di un tipo concreto e coerente, vivo, umano, improntato all’umorismo fecondo e felice. Talora la caricatura scenica è quasi inavvertita, tanto risulta schietto e vero il suo personaggio. Si direbbe che lo scrittore, studioso di non alterare il carattere etnico di Mengone, ami cercare gli effetti della comicità nelle situazioni bizzarre, nella spontaneità ruvida e ingenua del linguaggio, in certe “scappate”, chiamiamole così, che non hanno l’eloquenza di un solo personaggio, ma di tutto un popolo.

RUOLI SVOLTI
Contadino, servo, castaldo, deputato della comunità, priore, pastore, carceriere e giardiniere.

COMMEDIE CONSERVATE
- La sposa rassegnata, - Don Giovanni Tenorio, - La schiavitù di Scutari, - La finta cameriera, - Il Feudatario, - L’innocenza in periglio, - I veri amanti, - La famiglia riunita, - La metamorfosi di Rogantino, - Il collegio degli orfanelli

MENGONE NEL FERMANO
Mengone Torcicolli ha solcato le scene per quasi cinquanta anni grazie alle sapienti mani dell'artigiano Pacifico Quadrini, anch'egli di Monte San Pietrangeli e amico di Andrea Longino Cardinali. Dopo la morte del Quadrini però nessuno ne ha raccolto l'eredità e le oltre 200 marionette realizzate per gli spettacoli sono andate perdute. Mengone è stato portato alla luce solo recentemente da Carlo Ferrari ed in seguito fatto rivevere da Marco Renzi per il carnevale del fermano.
La compagnia Orsolini e Palmieri ha prodotto due spettacoli aventi come protagonista Mengone Torcicolli, “Mengone Torcicolli alla ribalta!” (2010) e “Mengone contro tutti” (2011), riportando finalmente in scena l'unica e autentica maschera del fermano.

Fonti:
-
“Il carnevale nel fermano” a cura di Carlo Ferrari e Marco Renzi, edito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo
- Compagnia Orsolini e Palmieri (Montegranaro,FM)

 
             
note legaly e privacy           P.I. 01007250424